Chi ha la gotta può mangiare il gelato?

Chi ha la gotta può mangiare il gelato?

La gotta è una forma comune di artrite che si verifica quando livelli elevati di acido urico nel sangue causano infiammazione alle articolazioni. L’acido urico in eccesso forma cristalli che si depositano nelle articolazioni, provocando gonfiore, arrossamento, calore e dolore intenso. La dieta svolge un ruolo chiave nella gestione e nel trattamento della gotta. Per questo motivo, una delle domande più frequenti tra chi soffre di gotta è se sia possibile mangiare il gelato.

Introduzione

La gotta colpisce circa l’1-2% della popolazione adulta nei paesi industrializzati ed è più comune negli uomini di mezza età. Può essere causata da diversi fattori, tra cui predisposizione genetica, obesità, ipertensione, consumo eccessivo di alcol e dieta ricca di purine. Le purine sono composti chimici che si trovano naturalmente in alcuni alimenti e che vengono metabolizzati in acido urico. Un’alimentazione ad alto contenuto di purine può portare ad un eccessivo accumulo di acido urico, che a sua volta forma cristalli nelle articolazioni.

La gestione della dieta è considerata una parte fondamentale del trattamento della gotta, insieme all’assunzione di farmaci come gli inibitori della xantina ossidasi. L’obiettivo principale è quello di ridurre l’apporto di purine per mantenere i livelli sierici di acido urico al di sotto di 6,0 mg/dl. In particolare, gli alimenti da evitare o da consumare con moderazione includono carne rossa, frutti di mare, birra e altri alcolici. Tuttavia, con una corretta gestione della dieta, le persone con gotta possono comunque godere di una varietà di alimenti gustosi senza peggiorare i sintomi. Vediamo quindi più nel dettaglio se e in quali quantità chi soffre di gotta può mangiare il gelato.

Chi soffre di gotta può mangiare il gelato?

Il gelato è considerato un alimento ad alto contenuto di purine e quindi potenzialmente problematico per chi soffre di gotta. Tuttavia, consumato con moderazione, il gelato può essere consumato anche da chi ha problemi di acido urico.

Il contenuto di purine nel gelato può variare a seconda degli ingredienti utilizzati, ma in media una porzione da 125 ml contiene tra 25 e 50 mg di purine. Le principali fonti di purine nel gelato sono latte e panna, che contengono acido urico e purine in quantità moderata. Altri ingredienti come uova, cioccolato fondente e frutta secca possono aumentare leggermente il contenuto di purine. I gusti alla frutta hanno invece un contenuto di purine generalmente basso.

Secondo le linee guida dietetiche per la gotta, il consumo giornaliero di purine dovrebbe essere inferiore a 100-150 mg. Ciò significa che una porzione media di gelato 1-2 volte a settimana può rientrare in una dieta equilibrata per chi soffre di gotta. Consumare occasionalmente il gelato come spuntino o dopo pasto non dovrebbe causare significativi picchi di acido urico.

Tuttavia, le persone con livelli di acido urico particolarmente elevati o con frequenti attacchi di gotta dovrebbero prestare attenzione ed eventualmente evitare del tutto il gelato. Inoltre, è meglio optare per gusti alla frutta ed evitare quelli con cioccolato fondente, nocciole o altra frutta secca, che hanno un contenuto di purine leggermente superiore. Infine, il gelato andrebbe consumato con moderazione come parte di una dieta equilibrata e non in grandi quantità.

Chi soffre di gotta può mangiare il prosciutto cotto?

Il prosciutto cotto è spesso considerato un’alternativa più sicura per chi soffre di gotta rispetto ad altri salumi ed insaccati. Ma anche in questo caso bisogna prestare attenzione alle quantità consumate.

La carne di maiale in generale contiene moderati livelli di purine. Tuttavia, rispetto al prosciutto crudo o al salame, il prosciutto cotto ha un contenuto di purine leggermente inferiore in quanto parte dell’acido urico viene eliminato durante la cottura. In media, due fette sottili (50 gr) di prosciutto cotto contengono circa 55-60 mg di purine.

Le linee guida dietetiche consigliano di non superare i 100-150 mg di purine al giorno per chi è predisposto alla gotta. Questo significa che una o due fette di prosciutto cotto al giorno rientrano nei limiti, a patto di non eccedere con altre fonti di purine come carne rossa, frutti di mare, alcolici e frattaglie.

Il prosciutto cotto può quindi essere consumato con moderazione nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata. Tuttavia, è meglio evitare porzioni abbondanti e il consumo quotidiano. Inoltre, per ridurre l’introito di sale e grassi, è preferibile scegliere prosciutto cotto di qualità superiore e privo di nitriti o nitrati aggiunti. Infine, chi soffre di frequenti attacchi di gotta o ha livelli di acido urico molto elevati, deve prestare maggiore cautela e valutare di ridurre o eliminare del tutto il consumo di prosciutto cotto.

Cosa mangiare a colazione con acido urico alto?

La colazione è un pasto importante che non dovrebbe mai essere saltato, nemmeno da chi soffre di acido urico alto. Tuttavia, è bene scegliere con cura gli alimenti da consumare a colazione, preferendo quelli a basso contenuto di purine.

Ecco alcuni consigli su cosa mangiare a colazione con l’acido urico alto:

In generale è meglio evitare a colazione salumi, formaggi stagionati, frutta secca, alimenti fritti, dolciumi, bevande zuccherate e succo d’arancia. Una colazione equilibrata a base di cereali, latte scremato, frutta e carboidrati integrali è l’ideale.

Chi soffre di acido urico può mangiare il tonno in scatola?

Il tonno in scatola è considerato un alimento a medio contenuto di purine. In media, 100 gr di tonno in scatola contengono tra 70 e 80 mg di purine. Ciò significa che mangiare occasionalmente piccole porzioni di tonno in scatola può essere accettabile per chi soffre di acido urico alto.

Tuttavia, è bene non eccedere con le quantità. Le linee guida raccomandano di non superare 100-150 mg al giorno di assunzione di purine. Quindi una porzione di 50-60 gr di tonno in scatola 2-3 volte a settimana può andare bene nell’ambito di una dieta varia.

Il tonno in scatola fa parte del gruppo di pesci come salmone, sgombro, sardine e trota che hanno un moderato apporto di purine. È quindi preferibile rispetto a pesci come aringhe, acciughe, merluzzo e sogliola che sono più ricchi di purine.

Per ridurre il contenuto di sodio, è meglio scegliere tonno sott’olio o al naturale piuttosto che sottaceto o sottosale. Inoltre, può essere utile sciacquare via parte del liquido di governo prima di consumare il tonno in scatola.

Chi soffre di frequenti attacchi di gotta o livelli molto elevati di acido urico dovrebbe comunque evitare o ridurre al minimo il consumo di tonno in scatola e di altri pesci ricchi di purine. Con l’acido urico borderline, invece, piccole porzioni sporadiche di tonno in scatola possono essere concesse prestando attenzione a non eccedere.

Conclusione: il gelato occasionale può far parte di una dieta equilibrata per chi ha la gotta

In sintesi, chi soffre di gotta può occasionalmente concedersi piccole porzioni di gelato, preferibilmente con gusti alla frutta e senza eccedere con cioccolato o frutta secca. Analogamente, salumi come prosciutto cotto e pesce in scatola come il tonno possono essere consumati con moderazione nell’ambito di una dieta variata e a basso contenuto di purine.

L’assunzione giornaliera di purine non dovrebbe superare 100-150 mg, quindi è importante controllare le quantità e le frequenze di consumo di alimenti ricchi di purine. Con i livelli di acido urico sotto controllo, chi soffre di gotta non deve privarsi totalmente di alimenti potenzialmente problematici ma può concederseli occasionalmente come parte di uno stile di vita sano.

Ovviamente le persone con frequenti attacchi o con acido urico molto alto devono seguire una dieta più restrittiva, potendo però contare su una grande varietà di alimenti con basso contenuto di purine per una alimentazione gustosa, equilibrata e salutare.